Manutenzione condizionatori: obblighi e vantaggi
La manutenzione del condizionatore è un’operazione tanto importante quanto necessaria per migliorarne l’efficienza energetica e per non rischiare di riempire i nostri ambienti con aria insalubre.
La pulizia principale dei climatizzatori andrebbe fatta a fine stagione, verso settembre/ottobre, per evitare che polvere e sporco si incrostino nell’apparecchio durante la stagione invernale. E per allungargli la vita sarebbe bene proteggerlo, nei mesi invernali, con una copertura adatta.Ad ogni modo, durante l’utilizzo estivo, è necessario eseguire alcune operazioni principali:
- pulizia dell’unità esterna e, se è possibile, di quella interna, costantemente sottoposte a polvere e agenti inquinanti (nell’occasione controlliamo anche la stabilità dell’appoggio del motore);
- pulizia dei filtri, dove è facile che si annidino germi e batteri;
- verifica di eventuali perdite di gas refrigerante e controllo dei condensatori.
Manutenzione condizionatori: le 3 cose da fare
1. Pulire i filtri
L’operazione principale consiste nella pulizia dei filtri del condizionatore: le griglie in plastica che hanno la funzione di impedire l’ingresso di polvere, pollini, batteri e sostanze inquinanti. Tutti questi componenti, oltre a ridurre l’efficienza di raffreddamento della macchina, possono provocare danni alla salute di coloro che li respirano e la diffusione di cattivi odori in casa.
La pulizia dei filtri è molto semplice: basta estrarli dallo split e lavarli sotto l’acqua corrente tiepida con un po’ di sapone per i piatti o uno sgrassatore universale nel caso in cui ci siano incrostazioni particolarmente difficili da rimuovere. In commercio esistono anche appositi detergenti e disinfettanti per condizionatori, così come soluzioni spray igienizzanti e profumatori per eliminare gli odori sgradevoli che si formano nel sistema di raffreddamento per poi diffondersi negli ambienti di casa. Prima di ricollocare il filtro del condizionatore al suo posto, fai attenzione che sia ben asciutto, onde evitare la formazione di umidità (e di conseguenza di germi e muffe) nell’apparecchio. Ovviamente, nel caso in cui il filtro risulti non solo sporco ma anche danneggiato, è necessario sostituirlo.
2. Pulire il motore esterno
Anche l’unità esterna deve essere oggetto di manutenzione periodica: un motore sporco funziona male, aumenta i consumi energetici (perché assorbe più energia per poter funzionare), inquina di più ed è incredibilmente rumoroso. Può essere ripulito utilizzando una piccola scopa oppure, più semplicemente, l’aspirapolvere. Dopo aver rimosso il grosso dello sporco, basta passare un panno umido con del sapone o detergenti specifici. E’ opportuno assicurati che l’apparecchio sia ben saldo e ancorato ai suoi supporti, soprattutto se non è installato a terra, per garantirne la stabilità e evitare fastidiosi vibrazioni che possono aumentarne la rumorosità.
3. Controllare il gas refrigerante
Non tutta la manutenzione dei condizionatori, però, può essere fatta in completa autonomia. Serve anche l’intervento di un tecnico specializzato, in particolar modo per questo terzo step. All’interno del circuito scorre un gas refrigerante senza il quale l’elettrodomestico non potrebbe funzionare: ne esistono di vari tipi a seconda degli impianti, ma l’Europa ha stabilito che dal 2025 sarà consentito solo l'uso dell’R32, perché ha un minor impatto ambientale. Col tempo, ma anche semplicemente da una stagione all’altra, il gas può fuoriuscire dalle tubature, ad esempio a causa di perdite o piccoli danni interni (anche invisibili). Per questo motivo, il suo livello va tenuto sotto controllo e va ricaricato se necessario.
A svolgere questa operazione può essere solo un professionista qualificato e dotato della giusta apparecchiatura. Inoltre, il tecnico verifica che i collegamenti tra tubature e saldature siano a posto e che non ci siano. Infine, controlla il condensatore e qualsiasi cambiamento di pressione o guasto che possa diminuire l'efficienza del condizionatore. Insomma, fa un check-up completo e una sanificazione del condizionatore se necessario, assicurando la lunga durata nel tempo dell’impianto, la buona qualità dell’aria che respiriamo e un risparmio sulle bollette energetiche (aspetto non di poca importanza).
A svolgere questa operazione può essere solo un professionista qualificato e dotato della giusta apparecchiatura. Inoltre, il tecnico verifica che i collegamenti tra tubature e saldature siano a posto e che non ci siano. Infine, controlla il condensatore e qualsiasi cambiamento di pressione o guasto che possa diminuire l'efficienza del condizionatore. Insomma, fa un check-up completo e una sanificazione del condizionatore se necessario, assicurando la lunga durata nel tempo dell’impianto, la buona qualità dell’aria che respiriamo e un risparmio sulle bollette energetiche (aspetto non di poca importanza).
Manutenzione condizionatori: cosa prevede la legge
La normativa vigente sulla manutenzione dei condizionatori è sancita nel D.P.R. numero 74 del 16 aprile 2013. Il decreto impone per i nuovi modelli la redazione di un libretto di impianto, che permetta di attestare il rapporto di efficienza energetica per gli impianti termici di climatizzazione, sia estiva che invernale, che superano un determinato livello di potenza energetica.
Da questo decreto deriva anche l’obbligo di manutenzione dei condizionatori, che quindi si intende valido sia per gli impianti di raffreddamento che riscaldamento già esistenti, sia quelli che vengono installati ex novo, sia per le case private che gli uffici e ogni altra tipologia di edificio.
Inoltre, chi non rispetta la manutenzione e la certificazione dell’impianto, rischia di incorrere in pesanti sanzioni, rivolte sia al responsabile dell’impianto che non ne richiede il controllo periodico previsto dalla legge, sia nei confronti del tecnico o della ditta abilitata che esegue il controllo, se questo non si rivela completo e correttamente compilato per quanto riguarda l’efficienza energetica.